Nell’ambito di quella che si chiama strategia “Europa 2020”, la Commissione Europea ha assegnato, già a partire dal 2014, circa 4,5 miliardi di euro alle attività di ricerca e innovazione in materia di sicurezza alimentare, bioeconomia e agricoltura sostenibile.
Tutti gli stati membri devono essere pronti per affrontare le sfide future: redditività, produzione, e sostenibilità.
Europa2020: invertire le tendenze
In altre parole si cerca di “ottenere di più con meno” e soprattutto in armonia con l’ambiente.
Gli obiettivi principali entro il 2020 possono essere riassunti in due punti chiave:
- promuovere la produttività e l’efficienza del settore agricolo, invertendo la recente tendenza alla diminuzione dell’incremento di produttività
- aumentare la sostenibilità dell’agricoltura, per a garantire il raggiungimento di un livello soddisfacente di funzionalità specie per acqua e suolo
Successo o fallimento? questa volta si misura
Per la prima volta, si mira ad avere un settore primario competitivo, che riesca a garantire le derrate alimentari, la diversificazione delle produzioni e dei prodotti di qualità, l’approvvigionamento a lungo termine di materie prime diverse per usi alimentari e non alimentari e una migliore ripartizione del valore aggiunto lungo la filiera alimentare.
Ogni risorsa naturale impiegata sarà misurata con tecniche innovative per valutare il singolo effettivo successo o fallimento dell’adozione di modelli di produzione più sostenibili proposti dai vari progetti finanziati
L’agricoltore, in questo modo, sarà costretto ad innovarsi per migliorare l’efficienza energetica, la crescita della produttività e la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, ma sarà allo stesso tempo più competitivo nel mercato offrendo prodotti con un elevatissimo valore aggiunto.