La soia è certamente la coltura che più delle altre sta attirando grande interesse da parte degli agricoltori, ma la prima cosa da fare è tornare a fare bene la soia, come produzione per ettaro e come qualità. Inoltre è indispensabile ragionare sempre di più in un’ottica di filiera, che vuol dire produrre in campo il prodotto con le caratteristiche ideali per chi poi lo trasforma.
Il punto di riferimento per gli operatori
Con questi e altri obiettivi è nata Soia Italia, Associazione Proteine Sostenibili, che ha l’obiettivo di diventare il punto di riferimento per tutti gli operatori che, a diversi livelli, si occupano di soia e di oleoproteaginose; nonché di dibattere e poi trasferire agli operatori una serie di conoscenze e di linee guida che possano aiutare il sistema Italia a fare un prodotto che possa ottenere la massima valorizzazione, dal campo ai diversi usi tra cui quello in forte crescita dell’alimentazione umana.
I promotori di Soia Italia
Promotori dell’associazione sono Sipcam Italia e Cortal Extrasoy, due importanti aziende italiane che da sempre si occupano di soia, l’una dal punto di vista delle sementi e dei percorsi colturali, l’altra per le varie forme di trasformazione del seme, dall’olio alla farina agli estratti proteici e così via. Inoltre Soia Italia gode del sostegno anche dell’associazione europea Danube Soya. A queste aziende si affiancano come partner anche società produttrici di mezzi tecnici innovativi.
L’associazione si avvale anche della preziosa collaborazione di alcuni esponenti del mondo della ricerca, ma è aperta a tanti altri attori come esperti di mercato, broker, organizzazioni di produttori, eccetera, che abbiano l’obiettivo comune di lavorare per una filiera della soia italiana di qualità.
L’innovazione e l’agricoltura 4.0
Dopo i primi anni di collaborazione con i migliori partner tecnici nei campi dimostrativi per l’utilizzo delle ultime tecnologie in agricoltura, l’associazione Soia Italia continua a condurre esperienze in campo utilizzando quella che da qualche anno è conosciuta come Agricoltura 4.0.
Dal 2017 nei campi dimostrativi, infatti, oltre all’utilizzo ormai consolidato, dell’agricoltura di precisione dalla semina alla raccolta, si aggiunge una gestione, da smartphone o tablet, sempre più accessibile di dati e tecnologie di monitoraggio sempre più specifiche.
L’obiettivo di queste esperienze a pieno campo con agricoltori professionali, che già utilizzano e conoscono le tecnologie, è aiutare a comprendere sempre di più i benefici che possono derivare dalla applicazione delle innovazioni già esistenti: benefici non solo in termini di aumento di resa con riduzione di costi, ma anche come aumento del contenuto proteico.
Il prodotto finale ottenuto, quindi, potrà differenziarsi negli scenari del mercato attuale, per un elevato valore aggiunto in termini di qualità e sostenibilità, creando nuove opportunità a livello di filiera locale non solo per l’agricoltore che la vende ma anche per i trasformatori che acquistano.